Abilità_per_la_vita – Istituto Comprensivo "Gandhi" https://www.icsgandhifirenze.edu.it Mon, 28 Nov 2016 14:50:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.8 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/wp-content/uploads/2020/02/cropped-logo_icsgandhi_512x512-32x32.jpg Abilità_per_la_vita – Istituto Comprensivo "Gandhi" https://www.icsgandhifirenze.edu.it 32 32 Abilità per la vita nell’Istituto “M. Gandhi” https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4095 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4095#respond Mon, 28 Nov 2016 14:50:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4095 Nell’allegato una breve storia del percorso di ricerca-azione sulle abilità per la vita condotto nel comprensivo Gandhi in tutti gli ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di 1° grado) nel    »

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Immagine abilit pptNell’allegato una breve storia del percorso di ricerca-azione sulle abilità per la vita condotto nel comprensivo Gandhi in tutti gli ordini di scuola (infanzia, primaria, secondaria di 1° grado) nel corso degli ultimi dieci anni.

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Diari di scuola – life skills fra scuola e salute https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4094 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4094#respond Sun, 27 Nov 2016 14:33:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4094 La pubblicazione allegata è la documentazione di un anno di lavoro nelle scuole di Firenze e provincia a seguito di un progetto della ASL per la diffusione delle pratiche educative    »

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life skills testoLa pubblicazione allegata è la documentazione di un anno di lavoro nelle scuole di Firenze e provincia a seguito di un progetto della ASL per la diffusione delle pratiche educative delle life skills. Il nostro Istituto ha collaborato, oltre che alla progettazione, alla realizzazione di questo progetto con la partecipazione di un elevato numero di docenti delle scuole Duca d’Aosta e Paolo Uccello che hanno affiancato come docenti esperti nella veste di “amici critici” le operatrici della ASL negli incontri durante tutto l’anno scolastico nei vari Istituti comprensivi coinvolti.

Diari di scuola
Life skills education fra scuola e salute
anno scolastico 2013/2014
a cura di
ASL Firenze-Educazione alla Salute
Ufficio Scolastico per la Toscana-Ufficio IX Ambito Territoriale
della Provincia di Firenze

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5 – Scheda di osservazione Decision making 2011/2012 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3546 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3546#respond Mon, 02 Jul 2012 15:07:38 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3546 Osservazioni Decision Making “Quali e quante occasioni hanno i ragazzi a scuola per scegliere e prendere decisioni?” Scuola Classe Insegnante / materia esempi Periodo di osservazione …in situazioni di organizzazione    »

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Osservazioni Decision Making

“Quali e quante occasioni hanno i ragazzi a scuola per scegliere e prendere decisioni?”

Scuola

Classe

Insegnante / materia

esempi

Periodo di osservazione

…in situazioni di organizzazione della classe?

 

 

cambio posti in classe

assemblea per discussione candidature CDA

disposizione dei banchi nell’aula

organizzazione turni per controllare pulizia classe ultimi 5’ della giornata

altri incarichi…

… nell’ambito delle attività disciplinari?

 

 

organizzazione gruppi di alunni x interrogazioni programmate

scelta di argomenti da approfondire

scelta di una poesia, di un testo da leggere fra un ventaglio di proposte

attività laboratori ali: scelta autonoma del lavoro

proposte dei ragazzi…

… nella scelta delle modalità di studio?

 

 

individualmente?

In coppia?

In piccolo gruppo?

… altro?

nelle relazioni: come risolvere alcuni conflitti presenti in classe fra alunni?

Come coinvolgere alcuni che non studiano, che hanno difficoltà, che disturbano…???

Come avvengono le decisioni?

 

 

(confronto, discussione, votazione……..)

Osservazioni del docente

 

 

(reazioni dei ragazzi, conflitti, motivazione, effetti delle decisioni, difficoltà nel prendere decisioni, momenti di disorientamento, di interventi decisivi, efficacia o meno, insuccessi…)


Nota:

La scheda è un modo per concentrare la propria attenzione su questo aspetto della partecipazione degli alunni al processo decisionale, di osservare il proprio lavoro e le reazioni dei ragazzi nello spirito della ricerca-azione: nulla è dato per scontato e tutto è oggetto di riflessione.Scegliere un periodo di osservazione più o meno lungo, da una settimana a un mese, e registrare semplicemente quando, in quale occasione e come si è data ai ragazzi la possibilità di scegliere una attività fra quelle proposte, o di decidere qualcosa nella vita di classe e all’interno della disciplina di insegnamento. Registrare le osservazioni sul comportamento dei ragazzi così come si presentano.

Scheda osservazione in allegato da scaricare e utilizzare

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6 – Modello Diario di bordo Decision making – incontro 27/02/2012 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3548 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3548#respond Mon, 05 Mar 2012 16:27:06 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3548 Abilità per la vita – Decision making Sintesi Incontro ricerca-azione del 27.2.2012 Nel primo incontro a novembre ci eravamo lasciati con un compito: fare (in un periodo circoscritto) una prima    »

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Abilità per la vita – Decision making

Sintesi Incontro ricerca-azione del 27.2.2012

Nel primo incontro a novembre ci eravamo lasciati con un compito: fare (in un periodo circoscritto) una prima fase di osservazione della quotidianità scolastica per vedere quante occasioni hanno gli alunni per scegliere.

E’ stata mandata una comunicazione a tutti i docenti, che probabilmente non era abbastanza esplicativa, visto che sono ritornate fondamentalmente tre tipologie di schede compilate:

  • Schede con le osservazioni richieste che hanno riportato le occasioni di scelta e le eventuali difficoltà riscontrate. (prevalentemente fatta dagli insegnanti che erano stati presenti al primo incontro)
  • Schede dove al proprio lavoro quotidiano sono state aggiunte alcune occasioni di scelta che sono state osservate e valutate
  • Schede nelle quali è stato osservato una singola situazione, facendo una sorta di diario di bordo.

Gli ultimi hanno incontrato maggior difficoltà nella compilazione della scheda, perché le voci non corrispondevano alle necessità di un’osservazione dettagliata.

Forse c’è stata poca chiarezza nella consegna e un po’ di confusione nella proposta di compilazione della scheda di osservazione, e di questo ce ne scusiamo: il confronto su quanto viene sperimentato con i ragazzi unito alla riflessione sulle criticità emerse è l’anima della ricerca-azione!!!

Comunque è stato raggiunto l’obbiettivo della prima fase: osservare la propria classe in situazioni di decision making.

L’intento di questo incontro intermedio era quello di progettare in gruppi delle occasioni concrete nei quali gli alunni si potessero allenare a prendere decisione per riportarli poi nel diario di bordo da utilizzare nella seconda parte dell’anno (Entra di nuovo in gioco adesso il Diario di bordo dell’anno scorso adattato al decision making che alleghiamo a questo resoconto).

Poiché le difficoltà osservate riguardavano principalmente le decisioni di gruppo (difficoltà di accettare la decisione della maggioranza, emergere di conflitti, decisioni prese per simpatie non per motivi di utilità…) la maggioranza ha deciso di lavorare su questo tema. Un gruppo più piccolo invece era interessato ad approfondire come applicare il decision making alla scelta del metodo di studio individuale.

Il primo gruppo si è confrontato sulle difficoltà incontrate e, consultando materiale a proposito (sul consiglio di classe e sul metodo del consenso) ha individuato alcuni suggerimenti importanti da tener presente quando si organizza un assemblea di classe nella quale i ragazzi devono prendere delle decisioni. La scheda sul metodo di consenso è stata fotocopiata e può essere chiesta ai referenti delle scuole.

Il secondo gruppo, più produttivo anche per il numero ristretto, ha individuato alcune attività concrete da sperimentare.

Abbiamo fissato la riunione di verifica e confronto sulle attività svolte per Lunedì il 14 Maggio.

Si invitano tutti a consultare le pagine web sull’argomento nel sito della scuola dove sono riportati i lavori svolti dal gruppo di ricerca-azione dell’anno scorso.

Si ricorda infine che i DIARI DI BORDO andranno inviati tramite e-mail entro il 30 aprile, come al solito, a Maria Morabito  e Anelia Cassai 

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2 – Ricerca-azione Decision making 2010/2011 – sintesi https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3540 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3540#respond Mon, 02 Jan 2012 14:27:05 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3540 Ricerca-azione Decision making IC Gandhi 2010/2011   Domanda iniziale: “ la nostra società e la scuola in particolare sono in grado di educare alla cittadinanza attiva, alla partecipazione, insegnano ad    »

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Ricerca-azione Decision makingdsc 0070

IC Gandhi 2010/2011

 

Domanda iniziale: “ la nostra società e la scuola in particolare sono in grado di educare alla cittadinanza attiva, alla partecipazione, insegnano ad agire e ad acquistare autonomia?

Nella prima parte abbiamo condiviso osservazioni e riflessionisu quei sottoaspetti del decision making che avevamo enucleato come importanti da promuovere negli alunni e sui quali gruppi di docenti hanno direttamente attuato nuclei di sperimentazione e ricerche bibliografiche

 

Come si promuove la competenza dei bambini/ragazzi rispetto a

1) essere consapevoli di dover prendere decisioni

2) saper prevedere gli effetti delle decisioni da prendere

3) saper valutare le conseguenze della decisione presa

4) essere consapevole degli aspetti emotivi delle decisioni

5) prendere in considerazione spazio e tempo per decidere

 

Per decidere in gruppo:

a) imparare a confrontarsi

  • E’ necessario offrire molte occasioni di “allenamento”per esprimere la propria opinione mentre gli altri ascoltano
  • Osservare le modalità di prendere le decisioni dei ragazzi: la decisione è veramente presa alla pari tra gli alunni o qualcuno decide per tutti?
  • garantire un clima di accettazione, conviene che l’insegnante sia chiaro per prevenire commenti (verbali e non verbali) dei compagni sottolineando l’importanza di tutte le idee.
  • Abituare gli alunni a valutare, selezionando via via soltanto le proposte più utili o efficaci differenziandole da quelle meno utili o efficaci

 

b) accettare le scelte condivise

Perchè i bambini accettino una decisione bisogna prima di tutto farli decidere sui criteri adottati. Si sceglie di votare le proposte? Si accetta il parere della maggioranza? E come ci si arriva? Mediazioni nelle discussioni? E le minoranze?

Valutare in anticipo le conseguenze renderà più facile accettare una proposta.

Condividere osservazioni e riflessioni rispetto al decision making in generale (cosa avete constatato quando i bambini hanno preso decisioni?)

Effetti positivi (sul bambino/sull’ adulto/sul lavoro/sul clima): abbiamo notato che la possibilità di incidere con la propria decisione su una questione comporta un forte effetto sulla motivazione dei ragazzi. Quando le decisioni sono prese da loro stessi partecipano con molto più entusiasmo e perseveranza.

Questo non vale solo per gli alunni, ma anche per gli adulti. (Gli insegnanti stessi fanno presente che si sentono scarsamente motivati quando a scuola una decisione gli viene imposta)

Effetto positivo che si è rivelato indicatore del coinvolgimento e della partecipazione dei ragazzi ai processi decisionali è la capacità di formulare proposte autonome.

 

Però:

Non sempre è facile per l’adulto concedere agli alunni lo spazio per decidere / per questioni di tempo e perché e difficile accettare le scelte (divergenti) dei ragazzi

Non è facile creare occasioni frequenti che permettano ai ragazzi di allenarsi come sarebbe necessario.

Per questo ne abbiamo individuate alcune:

  • visto che la maggior parte degli argomenti a scuola sono obbligatori si può far scegliere agli alunni: la modalità di studio (lavoro in gruppi, coppie, …); alcuni temi, argomenti all’interno di un ventaglio di proposte, brani, poesie, etc. da approfondire,
  • scelte nel gruppo rispetto alla autovalutazione
  • potenziamento delle attività laboratoriali

 

Riflessioni e constatazioni

  • Serve allenamento nella pratica scolastica
  • lavorare su un’abilità per la vita mette comunque in moto l’attivazione contemporanea di altre abilità
  • ciò che accomuna le esperienze di ricerca-azione è comunque la modalità di lavoro che viene messa in atto con i ragazzi, è trasversale agli argomenti, ne diventa la costante
  • Risulta importante essere aperti come adulti all’accettazione delle idee dei ragazzi, anche se divergenti
  • E’ efficace lavorare su questioni che sono di forte interesse per i ragazzi stessi…

 

Conclusioni e prospettive

Come continuare? Quali obiettivi darsi e come procedere l´anno prossimo?

Alcune proposte:

  • Bisogna dare ai ragazzi la possibilità di fare delle proposte reali. Fargli scoprire che la loro decisione ha un effetto, se pure limitato, sul loro mondo.
  • Sarebbe opportuno creare uno spazio apposito dove possono decidere, dove magari si sentono maggiormente coinvolti nella vita scolastica.
  • Visto che tutti concordiamo sul fatto che la cosa più importante per allenarsi è quella di creare una molteplicità di occasioni, abbiamo ipotizzato di muoverci l’anno prossimo su tre livelli diversi:


A)
creare occasioni per incidere sulla didattica (scegliere la modalità di studio, scegliere alcuni argomenti all’interno di un ventaglio di proposte da approfondire, prendere decisioni legati all’ autovalutazione, potenziare le attività laboratori ali che implicano momenti di scelta…)

B) creare occasioni per incidere su questioni organizzative e di convivenza (organizzazione degli spazi e dei tempi, occasione per incidere sull’ambiente scuola, fare e condividere regolamenti)

  • C) quello a livello di Istituto dove i ragazzi possono sperimentarsi con pratiche di rappresentanza democratica e partecipazione attiva. (struttura organizzativa per mettere in pratica il punto precedente) Viene lanciata l’idea di un consiglio degli alunni a livello dell’Istituto.

Giugno 2011

L'articolo 2 – Ricerca-azione Decision making 2010/2011 – sintesi proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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1 – Prendere le decisioni https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3536 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3536#respond Mon, 02 Jan 2012 14:15:23 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3536 Estratto da: Entscheidungen treffen (Prendere le decisioni), Matthias Noellke (rielaborazione di Lioba Lankes) 1. Cos’è una decisione Ogni giorno prendiamo innumerevoli decisioni. La maggior parte delle volte decidiamo senza esserne    »

L'articolo 1 – Prendere le decisioni proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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Estratto da: Entscheidungen treffen (Prendere le decisioni), Matthias Noellke (rielaborazione di Lioba Lankes)

1. Cos’è una decisione

  • Ogni giorno prendiamo innumerevoli decisioni. La maggior parte delle volte decidiamo senza esserne consapevole: decidiamo cosa fare e lo mettiamo in pratica…(alzarsi, fare colazione, andare a lavorare…)
  • Ogni decisione punta a terminare uno stato di cose “non chiaro” (una situazione insicura), si tratta di fare chiarezza. Facciamo una scelta e escludiamo in questo modo opzioni alternative che fino adesso erano ancora possibile.

Con una decisione ci vincoliamo e creiamo chiarezza. Questo è il senso centrale della decisione: ci alleggerisce. Non dobbiamo più riflettere su opzioni alternative che non abbiamo scelti.

Spesso non è importante di scegliere l’opzione migliore ma di provocare una soluzione senza disperdere troppo le risorse/energie.

2. Due tipi di decisioni
Una decisione si occupa di un problema concreto o di una domanda aperta. Sono da distinguere due casi diversi:

  • Se esiste un problema al quale si deve reagire, si tratta di una decisione re-attiva
  • Se si mette un tema sull’ordine del giorno e si decide se e come occuparsene, si tratta di una decisione pro-attiva

Gli uni non sono meglio dagli altri, ma decisioni proattive comportano maggior indipendenza e libertà decisionale

3. Quali sono gli obiettivi che determinano le decisioni?

  • Quando si prende una decisione si risponde sempre a uno o più obiettivi.
  • Quando ci sono obiettivi contrastanti il processo decisionale diventa particolarmente difficile e può essere utile strutturare gli obiettivi gerarchicamente.
  • A volte non siamo consapevoli di tutti gli obiettivi , a volte non li vogliamo dichiarare apertamente (gli obiettivi nascosti sono una possibile fonte di conflitto soprattutto per le decisione di gruppo).

4. Il tempo decide con noi

Il tempo ha un ruolo determinante per le decisioni. Se c’è poco tempo a disposizione la qualità della decisione è a rischio (la decisione non è abbastanza riflettuta , si diventa facilmente manipolabile, ci sfuggono opzioni alternative). Il management delle decisioni è sempre un percorso in bilico tra scrupolosità e velocità della decisione!

5 passi per decidere

Determinare come porre la domanda (su cosa si vuole decidere)

Chiarire gli obiettivi

Sviluppare opzioni

Prendere una decisione

Controllare il risultato

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5 – Empatia “Gandhi” 2010 – 2011 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3523 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3523#respond Mon, 02 Jan 2012 14:03:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3523 RICERCA-AZIONE EMPATIA IC “M. Gandhi” 2010/2011 Scuola Primaria “Duca d’Aosta” Numero totale diari di bordo scuola primaria I parte dell’anno: 30 II parte dell’anno: 25 Area disciplinare Una parte delle    »

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RICERCA-AZIONE EMPATIA IC “M. Gandhi” 2010/2011

Scuola Primaria “Duca d’Aosta”

Numero totale diari di bordo scuola primaria

I parte dell’anno: 30

II parte dell’anno: 25

Area disciplinare

Una parte delle colleghe della stessa classe ha lavorato ad un’attività comune, che ha interessato entrambi gli ambiti disciplinari, affrontando l’argomento con modalità diverse, ma con le stesse finalità. Altre attività hanno coinvolto insegnanti della stessa area. Altri ancora hanno lavorato singolarmente. Nei diversi ambiti sono state coinvolte diverse discipline.

Metodologie, tecniche, modalità organizzative e di lavoro…

– Circle-time per riconoscere le emozioni degli altri, in una relazione empatica

– Attività di drammatizzazione

– Lettura animata di fiabe e storie varie

– Attività di brain-storming

– Attività espressive e manipolative

– Attività multimediali

– Attività legata ad esperimenti scientifici

– Rappresentazioni grafiche ed espressive con il corpo di emozioni e stati d’animo

– Produzioni sonore e mimico-motorie

– Ascolto di brani musicali

– Attività grafico-pittoriche e teatrali

– Produzione di testi, poesie, mappe concettuali, etc

Il lavoro di gruppo è stato privilegiato nella maggior parte delle attività svolte, ognuna con le proprie varianti e sfumature legate ai bisogni, alle situazioni, alle difficoltà incontrate….

Strumenti/tecnologie, materiali utilizzati…

– Computer

– posta elettronica

– testi vari

– materiale di recupero

– filmati

– brani musicali

– cartelloni

OSSERVAZIONI DA PARTE DEGLI ALUNNI

– La maggior parte degli insegnanti ha riportato aspetti riguardanti: l’interesse, l’attenzione, la curiosità…che le attività hanno suscitato negli alunni

– Alcuni hanno riportato aspetti riguardanti la consapevolezza dei loro diritti-doveri e l’esperienza di momenti di riflessione e coinvolgimento emozionale, come nell’attività riguardante lo sfruttamento del lavoro minorile.

– Un’altra classe ha trascritto testualmente alcune frasi significative pronunciate dagli alunni.

– Due classi hanno riportato esperienze di condivisione scolastica e di vita con scambi, via posta elettronica, di messaggi, foto, ecc. con altre realtà scolastiche del sud Italia.

– E’ stata documentata anche la capacità collaborativa tra gli alunni durante le attività

Conclusioni

Dai lavori fatti è emersa una linea comune nel promuovere un’importante abilità per la vita come quella dell’empatia, attraverso diverse tecniche, strumenti, modalità organizzative, ecc. che hanno coinvolto gli alunni in esperienze veramente significative che “dovrebbero” lasciare un segno per una riflessione futura e permanente…

 

SCUOLA secondaria 1° grado PAOLO UCCELLO

28 DIARI DI BORDO – 19 INSEGNANTI coinvolti

MATERIE: italiano, storia, geografia, scienze, inglese, francese, arte

Osservazioni sintetiche:

  • Tempo dedicato all’attività è stato nella maggior parte dei casi più prolungato della semplice unità oraria
  • Diffusione e consolidamento di modalità di lavoro cooperativo (articolazione della classe in sottogruppi, piccoli gruppi, coppie di lavoro, confronto e discussione, disposizione e spostamento dei ragazzi per favorire le relazioni)
  • Il diario di bordo con indicazioni più precise e dettagliate precedentemente condivise ha favorito la comunicazione di un resoconto dell’attività molto efficace: si rendono evidenti ed esplicite sia la delimitazione dell’argomento disciplinare che l’aspetto dell’empatia attivato, le indicazioni delle fasi di lavoro e delle modalità di svolgimento, il ruolo di osservatore dell’insegnante, l’attenzione alle relazioni empatiche
  • In molti diari sono riportate le osservazioni dei ragazzi molto pertinenti alle richieste, con attenzione alle relazioni fra i compagni, alla collaborazione, alla modalità di studio insieme: emergono una certa consapevolezza delle finalità di ciò che stanno facendo, comprensione delle difficoltà, tentativi di applicare strategie per risolvere piccoli conflitti, clima positivo e divertente, soddisfazione quando c’è la percezione di essere riusciti a capirsi, a collaborare e a comunicare. Una frase significativa ed esplicativa dei ragazzi: “Aiuto, divertimento, sorpresa di scoprire compagni con cui di solito non si parla”

Firenze, giugno 2011

Proff. Maria Morabito, Anelia Cassai

L'articolo 5 – Empatia “Gandhi” 2010 – 2011 proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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3 – Ricerca-azione Decision making 2010/2011 – presentazione https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3543 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3543#respond Thu, 29 Dec 2011 14:32:06 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3543 Ricerca–Azione Decision Making Capacità di prendere decisioni a.s. 2010/2011 pdf allegato Integrazione presentazione in PDF Sottoaspetti del decision making sui quali gruppi di docenti hanno direttamente attuato nuclei di sperimentazione    »

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d mRicerca–Azione Decision Making Capacità di prendere decisioni a.s. 2010/2011 pdf allegato

Integrazione presentazione in PDF

Sottoaspetti del decision making sui quali gruppi di docenti hanno direttamente attuato nuclei di sperimentazione

A) Come si promuove la competenze dei bambini/ragazzi rispetto a

1) essere consapevoli di dover prendere decisioni :

I bambini raggiungono consapevolezza sulla necessità di prendere le decisioni se sperimentano direttamente le conseguenze – positive o negative che comportano le loro decisioni o non decisioni…

i bambini hanno dimostrato di aver compreso l’importanza di prendere una decisione quando hanno constatato la risoluzione positiva di un problema che avevano deciso di affrontare insieme. L’esperienza positiva li ha stimolati a estendere il procedimento prendendosi a cuore un altro problema sul quale decidere insieme.

Anche rendersi conto di un effetto temporaneamente negativo può avere lo stesso risultato: per esempio un’insegnante ha raccontato come i ragazzi si sono resi conto della necessità di prendere una decisione quando, per una discussione prolungata e non concludente, hanno avuto troppo poco tempo per svolgere un’attività.

2) saper prevedere gli effetti delle decisioni da prendere

I bambini possono imparare a prevedere gli effetti delle decisioni se noi li abituiamo a riflettere sui possibili risultati e a rendersi conto che si possono ipotizzare alcuni effetti

E’ necessario fornire loro una guida per suddividere le fasi in cui si articola il processo decisionale nella pratica quotidiana in tappe. (ipotizzare soluzioni – riflettere sulle possibili conseguenze di ognuna

esperimenti “oggettivi” che coinvolgano direttamente i ragazzi in tutte le fasi del processo possono servire da stimolo per “prendere atto” di alcune dimostrazioni di ipotesi attraverso dati, tabulazioni, elaborazioni statistiche e successive rielaborazioni concettuali.

 

3) saper valutare le conseguenze della decisione presa

Abituarsi a valutare dopo la decisione le conseguenze che ha portato.

Utilizzare eventualmente un questionario adatto all’età degli alunni. Le conseguenze della scelta corrispondono agli obiettivi che ci siamo posti? Ci sono effetti collaterali negativi? Quale è la ricaduta sociale?

E’ necessario permettere ai ragazzi di sperimentarsi in situazioni nelle quali possono provocare un cambiamento reale per vederne le conseguenze.

4) essere consapevole degli aspetti emotivi delle decisioni

Invitare i bambini di riflettere su come si sentono rispetto a una decisione determinata e “allenarli” a riconoscere l’emozione: perché per decisioni importanti è bene fare una valutazione razionale, ma anche ascoltare l’emozione.

Ricordare ai bambini che bisogna evitare di decidere in un momento di forte emozione (rabbia, ma anche euforia). E’ utile sospendere la decisione e decidere a mente “fredda

Quando si è troppo coinvolti emotivamente si possono adottare strategie di distanziamento (cosa sarebbe se si dovesse consigliare a qualcun altro, come sarà fra qualche settimana, fra qualche anno…)

 

5) prendere in considerazione spazio e tempo per decidere

Lo spazio: sarebbe utile creare uno spazio per decidere, un ambiente apposito, una stanza per riflettere. La decisione ha necessità di un clima favorevole, positivo. Anche la disposizione di banchi è importante (vedersi in faccia…)

Il tempo: ogni decisione è un percorso in bilico tra scrupolosità e velocità. Per non rischiare di dover poi fare una decisione affrettata e quindi a rischio, conviene decidere prima la necessaria tempistica per le decisioni (entro quando deve essere deciso? quanto tempo per la ricerca di soluzioni, quanto tempo per scegliere…)

 

Per decidere in gruppo:

a) imparare a confrontarsi

  • E’ necessario offrire molte occasioni di “allenamento”per dire la propria opinione mentre gli altri ascoltano
  • Adottare strategie per allenare i ragazzi a prendere la decisione alla pari tra gli alunni :

1. L’insegnante deve fare il “garante”e per un clima di accettazione. Conviene prevenire commenti (verbali e non verbali) dei compagni sottolineando l’importanza di tutte le idee. (Vedi le due fasi del Brainstorming: fase verde e fase rossa)

2. Proporre ai ragazzi qualche tecnica che faciliti il confronto: la chiave della parola, le sette parole

3. Dividere la raccolta di proposte e la loro valutazione di utilità/efficacia in due momenti diversi fa si che non si dà un giudizio su chi propone, ma si limita la valutazione sull’idoneità della proposta stessa

 

b) accettare le scelte condivise

Perchè i bambini accettino una decisione bisogna prima di tutto metterci d’accordo su quale metodo decisionale vogliamo adottare in questa situazione (Maggioritario, consensuale, compromesso?) e chiarire in anticipo le sue conseguenze: la trasparenza adottata renderà più facile accettare la decisione presa dal gruppo.

Novembre 2011

L'articolo 3 – Ricerca-azione Decision making 2010/2011 – presentazione proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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3 Empatia 2009/2010 dopo la prima sperimentazione https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3515 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3515#respond Tue, 20 Dec 2011 17:12:35 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3515 EMPATIA Dopo la prima sperimentazione – giugno 2010 Punti di forza emersi La disomogeneità del gruppo come possibilità di interagire con chi ha prerogative diverse La scelta quasi generalizzata di    »

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EMPATIA

Dopo la prima sperimentazione – giugno 2010


Punti di forza emersi

  • La disomogeneità del gruppo come possibilità di interagire con chi ha prerogative diverse
  • La scelta quasi generalizzata di una metodologia di lavoro che mette in relazione i ragazzi (quasi sempre lavoro di gruppo)
  • Il fatto che al gruppo viene spesso affidato il compito di fare propri i problemi di alcuni singoli componenti e di risolverli insieme (“prendersi cura di…”)
  • In alcuni casi emerge quanto una metodologia che mette in relazione i ragazzi possa portare a risultati disciplinari migliori per tutto il gruppo classe
  • In altri casi emerge che il fatto di esplicitare l’obiettivo relazionale aiuta i ragazzi a focalizzare le loro azioni
  • La ripetizione dell’esperienza dopo una revisione di alcuni aspetti critici porta a risultati migliori
  • Coinvolgimento e partecipazione dei ragazzi con più difficoltà di espressione, di quelli meno motivati e con difficoltà linguistiche o di apprendimento
  • I ragazzi si dimostrano competenti a mediare e a gestire piccoli conflitti

 

Elementi critici emersi:

– Obiettivi scelti spesso molto generici e ampi

– La difficoltà di “partire”dei ragazzi, legata alla metodologia poco abituale (la sperimentazione andrebbe ripetuta più frequentemente)

– L’osservazione dell’attività svolta si limita a volte alla valutazione del raggiungimento dell’obiettivo disciplinare (forse necessità di criteri più circoscritti per l’osservazione durante lo svolgimento dell’attività?)

– Discrepanza fra obiettivi proposti e tempo impiegato nelle azioni educative -didattiche (obiettivi troppo ampi o generici e tempi ristretti per attuarli)

– Non era sempre chiaro in che relazione stava l’attività proposta con l’obiettivo scelto

 

Suggerimenti per un rilancio dell’attività:

  • Delimitare l’obiettivo: quale aspetto dell’empatia si cerca di trattare/allenare
  • Adeguare l’obiettivo al tempo previsto per l’attività (o viceversa)
  • Esplicitare l’obbiettivo rispetto all’empatia anche con i ragazzi
  • Chiedere ai ragazzi una valutazione finale sul raggiungimento dell’obiettivo rispetto all’empatia
  • Ripetere l’azione migliorando le proprie strategie: osservare criticamente l’andamento, riflettere sui punti deboli e su possibili miglioramenti, riprovare con modifiche, osservare criticamente l’andamento…
  • Sviluppare (rifornirsi di) una griglia per aiutarsi nel ruolo di osservatore (per esempio: Disposizione dei membri del gruppo/coppia, partecipazione dei componenti, quali interazioni, come ascoltano, come parlano? clima nei gruppi … una griglia insomma che non osserva solo le interazioni linguistiche ma anche quelle non verbali)
  • Favorire la conoscenza/scambi relazionali tra gli alunni aiuta ad allenarsi per l’empatia?
  • Sarebbe interessante raccogliere una documentazione degli elaborati dei ragazzi, là dove esistono, (scritti, foto, disegni, ecc.) o anche brevi commenti e riflessioni in itinere significative.

Anelia Cassai

Link per leggere alcuni diari di bordo compilati

L'articolo 3 Empatia 2009/2010 dopo la prima sperimentazione proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?feed=rss2&p=3515 0
4 Diario di bordo Empatia 2 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3520 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3520#respond Tue, 20 Dec 2011 13:43:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3520 Modello diario di bordo n. 2 Dopo la ricerca azione e le riflessioni dei docenti abbiamo concordato delle modifiche al diario di bordo inserendo delle indicazioni e puntualizzazioni per guidare    »

L'articolo 4 Diario di bordo Empatia 2 proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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Modello diario di bordo n. 2

Dopo la ricerca azione e le riflessioni dei docenti abbiamo concordato delle modifiche al diario di bordo inserendo delle indicazioni e puntualizzazioni per guidare le osservazioni

 

 

 

 

 

DIARIO DI BORDO

Percorsi di ricerca-azione (Come promuovere empatia nei ragazzi?)

ICS M. Gandhi – a.s. 2010/2011

Scuola

Secondaria di I grado “Paolo Uccello”/ Primaria “D.D’Aosta”

Classe

 

Insegnante / materia

 

Data

Durata (in ore)

 

ASPETTO DELL’EMPATIA DA PROMUOVERE Individuazione dell’aspetto e ipotesi su come farlo

 

 Spiegare come si intende promuovere l’aspetto dell’empatia individuato: attraverso l’argomento, la modalità organizzativa e/o le azioni?

ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO

Selezionare e delimitare

MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE

Individuale, in coppia, in piccolo gruppo, gruppo intero.

Luogo, organizzazione dello spazio, disposizione dei ragazzi, divisione dei compiti

 

AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DEL LAVORO

Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzi a svolgere il lavoro

OSSERVAZIONI IN ITINERE SIGNIFICATIVE

(brevi osservazioni su cosa succede agli alunni, come interagiscono, eventi particolari, ecc.)

 

Comunicazione verbale (partecipazione dei componenti, capacità e modalità di entrare in relazione…)

Comunicazione non verbale ( postura, disposizione nel gruppo, espressioni e comportamento…)

 

OSSERVAZIONI DA PARTE DEGLI ALUNNI

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE DELL’ATTIVITÁ

(punti di forza e punti di criticità, eventuali modifiche da attuare per migliorare il lavoro)

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