Empatia – Istituto Comprensivo "Gandhi" https://www.icsgandhifirenze.edu.it Mon, 02 Jan 2012 14:03:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.8 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/wp-content/uploads/2020/02/cropped-logo_icsgandhi_512x512-32x32.jpg Empatia – Istituto Comprensivo "Gandhi" https://www.icsgandhifirenze.edu.it 32 32 5 – Empatia “Gandhi” 2010 – 2011 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3523 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3523#respond Mon, 02 Jan 2012 14:03:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3523 RICERCA-AZIONE EMPATIA IC “M. Gandhi” 2010/2011 Scuola Primaria “Duca d’Aosta” Numero totale diari di bordo scuola primaria I parte dell’anno: 30 II parte dell’anno: 25 Area disciplinare Una parte delle    »

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RICERCA-AZIONE EMPATIA IC “M. Gandhi” 2010/2011

Scuola Primaria “Duca d’Aosta”

Numero totale diari di bordo scuola primaria

I parte dell’anno: 30

II parte dell’anno: 25

Area disciplinare

Una parte delle colleghe della stessa classe ha lavorato ad un’attività comune, che ha interessato entrambi gli ambiti disciplinari, affrontando l’argomento con modalità diverse, ma con le stesse finalità. Altre attività hanno coinvolto insegnanti della stessa area. Altri ancora hanno lavorato singolarmente. Nei diversi ambiti sono state coinvolte diverse discipline.

Metodologie, tecniche, modalità organizzative e di lavoro…

– Circle-time per riconoscere le emozioni degli altri, in una relazione empatica

– Attività di drammatizzazione

– Lettura animata di fiabe e storie varie

– Attività di brain-storming

– Attività espressive e manipolative

– Attività multimediali

– Attività legata ad esperimenti scientifici

– Rappresentazioni grafiche ed espressive con il corpo di emozioni e stati d’animo

– Produzioni sonore e mimico-motorie

– Ascolto di brani musicali

– Attività grafico-pittoriche e teatrali

– Produzione di testi, poesie, mappe concettuali, etc

Il lavoro di gruppo è stato privilegiato nella maggior parte delle attività svolte, ognuna con le proprie varianti e sfumature legate ai bisogni, alle situazioni, alle difficoltà incontrate….

Strumenti/tecnologie, materiali utilizzati…

– Computer

– posta elettronica

– testi vari

– materiale di recupero

– filmati

– brani musicali

– cartelloni

OSSERVAZIONI DA PARTE DEGLI ALUNNI

– La maggior parte degli insegnanti ha riportato aspetti riguardanti: l’interesse, l’attenzione, la curiosità…che le attività hanno suscitato negli alunni

– Alcuni hanno riportato aspetti riguardanti la consapevolezza dei loro diritti-doveri e l’esperienza di momenti di riflessione e coinvolgimento emozionale, come nell’attività riguardante lo sfruttamento del lavoro minorile.

– Un’altra classe ha trascritto testualmente alcune frasi significative pronunciate dagli alunni.

– Due classi hanno riportato esperienze di condivisione scolastica e di vita con scambi, via posta elettronica, di messaggi, foto, ecc. con altre realtà scolastiche del sud Italia.

– E’ stata documentata anche la capacità collaborativa tra gli alunni durante le attività

Conclusioni

Dai lavori fatti è emersa una linea comune nel promuovere un’importante abilità per la vita come quella dell’empatia, attraverso diverse tecniche, strumenti, modalità organizzative, ecc. che hanno coinvolto gli alunni in esperienze veramente significative che “dovrebbero” lasciare un segno per una riflessione futura e permanente…

 

SCUOLA secondaria 1° grado PAOLO UCCELLO

28 DIARI DI BORDO – 19 INSEGNANTI coinvolti

MATERIE: italiano, storia, geografia, scienze, inglese, francese, arte

Osservazioni sintetiche:

  • Tempo dedicato all’attività è stato nella maggior parte dei casi più prolungato della semplice unità oraria
  • Diffusione e consolidamento di modalità di lavoro cooperativo (articolazione della classe in sottogruppi, piccoli gruppi, coppie di lavoro, confronto e discussione, disposizione e spostamento dei ragazzi per favorire le relazioni)
  • Il diario di bordo con indicazioni più precise e dettagliate precedentemente condivise ha favorito la comunicazione di un resoconto dell’attività molto efficace: si rendono evidenti ed esplicite sia la delimitazione dell’argomento disciplinare che l’aspetto dell’empatia attivato, le indicazioni delle fasi di lavoro e delle modalità di svolgimento, il ruolo di osservatore dell’insegnante, l’attenzione alle relazioni empatiche
  • In molti diari sono riportate le osservazioni dei ragazzi molto pertinenti alle richieste, con attenzione alle relazioni fra i compagni, alla collaborazione, alla modalità di studio insieme: emergono una certa consapevolezza delle finalità di ciò che stanno facendo, comprensione delle difficoltà, tentativi di applicare strategie per risolvere piccoli conflitti, clima positivo e divertente, soddisfazione quando c’è la percezione di essere riusciti a capirsi, a collaborare e a comunicare. Una frase significativa ed esplicativa dei ragazzi: “Aiuto, divertimento, sorpresa di scoprire compagni con cui di solito non si parla”

Firenze, giugno 2011

Proff. Maria Morabito, Anelia Cassai

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3 Empatia 2009/2010 dopo la prima sperimentazione https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3515 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3515#respond Tue, 20 Dec 2011 17:12:35 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3515 EMPATIA Dopo la prima sperimentazione – giugno 2010 Punti di forza emersi La disomogeneità del gruppo come possibilità di interagire con chi ha prerogative diverse La scelta quasi generalizzata di    »

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EMPATIA

Dopo la prima sperimentazione – giugno 2010


Punti di forza emersi

  • La disomogeneità del gruppo come possibilità di interagire con chi ha prerogative diverse
  • La scelta quasi generalizzata di una metodologia di lavoro che mette in relazione i ragazzi (quasi sempre lavoro di gruppo)
  • Il fatto che al gruppo viene spesso affidato il compito di fare propri i problemi di alcuni singoli componenti e di risolverli insieme (“prendersi cura di…”)
  • In alcuni casi emerge quanto una metodologia che mette in relazione i ragazzi possa portare a risultati disciplinari migliori per tutto il gruppo classe
  • In altri casi emerge che il fatto di esplicitare l’obiettivo relazionale aiuta i ragazzi a focalizzare le loro azioni
  • La ripetizione dell’esperienza dopo una revisione di alcuni aspetti critici porta a risultati migliori
  • Coinvolgimento e partecipazione dei ragazzi con più difficoltà di espressione, di quelli meno motivati e con difficoltà linguistiche o di apprendimento
  • I ragazzi si dimostrano competenti a mediare e a gestire piccoli conflitti

 

Elementi critici emersi:

– Obiettivi scelti spesso molto generici e ampi

– La difficoltà di “partire”dei ragazzi, legata alla metodologia poco abituale (la sperimentazione andrebbe ripetuta più frequentemente)

– L’osservazione dell’attività svolta si limita a volte alla valutazione del raggiungimento dell’obiettivo disciplinare (forse necessità di criteri più circoscritti per l’osservazione durante lo svolgimento dell’attività?)

– Discrepanza fra obiettivi proposti e tempo impiegato nelle azioni educative -didattiche (obiettivi troppo ampi o generici e tempi ristretti per attuarli)

– Non era sempre chiaro in che relazione stava l’attività proposta con l’obiettivo scelto

 

Suggerimenti per un rilancio dell’attività:

  • Delimitare l’obiettivo: quale aspetto dell’empatia si cerca di trattare/allenare
  • Adeguare l’obiettivo al tempo previsto per l’attività (o viceversa)
  • Esplicitare l’obbiettivo rispetto all’empatia anche con i ragazzi
  • Chiedere ai ragazzi una valutazione finale sul raggiungimento dell’obiettivo rispetto all’empatia
  • Ripetere l’azione migliorando le proprie strategie: osservare criticamente l’andamento, riflettere sui punti deboli e su possibili miglioramenti, riprovare con modifiche, osservare criticamente l’andamento…
  • Sviluppare (rifornirsi di) una griglia per aiutarsi nel ruolo di osservatore (per esempio: Disposizione dei membri del gruppo/coppia, partecipazione dei componenti, quali interazioni, come ascoltano, come parlano? clima nei gruppi … una griglia insomma che non osserva solo le interazioni linguistiche ma anche quelle non verbali)
  • Favorire la conoscenza/scambi relazionali tra gli alunni aiuta ad allenarsi per l’empatia?
  • Sarebbe interessante raccogliere una documentazione degli elaborati dei ragazzi, là dove esistono, (scritti, foto, disegni, ecc.) o anche brevi commenti e riflessioni in itinere significative.

Anelia Cassai

Link per leggere alcuni diari di bordo compilati

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4 Diario di bordo Empatia 2 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3520 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3520#respond Tue, 20 Dec 2011 13:43:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3520 Modello diario di bordo n. 2 Dopo la ricerca azione e le riflessioni dei docenti abbiamo concordato delle modifiche al diario di bordo inserendo delle indicazioni e puntualizzazioni per guidare    »

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Modello diario di bordo n. 2

Dopo la ricerca azione e le riflessioni dei docenti abbiamo concordato delle modifiche al diario di bordo inserendo delle indicazioni e puntualizzazioni per guidare le osservazioni

 

 

 

 

 

DIARIO DI BORDO

Percorsi di ricerca-azione (Come promuovere empatia nei ragazzi?)

ICS M. Gandhi – a.s. 2010/2011

Scuola

Secondaria di I grado “Paolo Uccello”/ Primaria “D.D’Aosta”

Classe

 

Insegnante / materia

 

Data

Durata (in ore)

 

ASPETTO DELL’EMPATIA DA PROMUOVERE Individuazione dell’aspetto e ipotesi su come farlo

 

 Spiegare come si intende promuovere l’aspetto dell’empatia individuato: attraverso l’argomento, la modalità organizzativa e/o le azioni?

ARGOMENTO DISCIPLINARE AFFRONTATO

Selezionare e delimitare

MODALITA’ ORGANIZZATIVE DELLA CLASSE

Individuale, in coppia, in piccolo gruppo, gruppo intero.

Luogo, organizzazione dello spazio, disposizione dei ragazzi, divisione dei compiti

 

AZIONI FINALIZZATE ALL’ ATTUAZIONE DEL LAVORO

Serie di indicazioni e input per guidare i ragazzi a svolgere il lavoro

OSSERVAZIONI IN ITINERE SIGNIFICATIVE

(brevi osservazioni su cosa succede agli alunni, come interagiscono, eventi particolari, ecc.)

 

Comunicazione verbale (partecipazione dei componenti, capacità e modalità di entrare in relazione…)

Comunicazione non verbale ( postura, disposizione nel gruppo, espressioni e comportamento…)

 

OSSERVAZIONI DA PARTE DEGLI ALUNNI

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE DELL’ATTIVITÁ

(punti di forza e punti di criticità, eventuali modifiche da attuare per migliorare il lavoro)

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1 – Empatia – Approfondimenti https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3307 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3307#respond Fri, 16 Dec 2011 19:52:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3307 Empatia Empatia è la partecipazione all’emozione dell’altro. Quando mi metto nei panni dell’altro sento in me una risonanza del suo stato emozionale. Empatia viene provocata in noi da una reazione    »

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Empatia

Empatia è la partecipazione all’emozione dell’altro. Quando mi metto nei panni dell’altro sento in me una risonanza del suo stato emozionale.

Empatia viene provocata in noi da una reazione dell’altro, dal suo comportamento o dalla sua situazione.

Per competenza empatica si intende:

  • riconoscere se stesso e gli altri come persone pensanti e come capace di sentire emozioni
  • saper vedere il punto di vista dell’altro e sapersi mettere nei panni dell’altro
  • saper riconoscere il cambiamento degli stati emotivi e le loro conseguenze
  • saper intuire la reazione dell’altro


Di solito gli uomini sono equipaggiati di antenne sensibili per riconoscere le emozioni degli altri. Questo è necessario per muoversi con sicurezza nello spazio interpersonale. Per captare le emozioni degli altri non stiamo attenti solo alla loro espressione verbale, ma si dà molta attenzione ai segni non-verbali come il suono della voce, il gesto, l’espressione della faccia. Questi segni non-verbali vengono recepiti e rielaborati prevalentemente dall’inconscio.

Lo scambio emozionale va appreso. L’apprendimento avviene già in età precoce. Prima di imparare a parlare, il bambino impara a comunicare emozionalmente con la persona di riferimento.

Empatia: approfondimenti

La parola deriva dal grecoεμπαθεια” (empateia, a sua volta composta da en-, “dentro”, e pathos, “sofferenza o sentimento”), che veniva usata per indicare il rapporto emozionale di partecipazione che legava l’autore-cantore al suo pubblico.

Nell’uso comune, empatia è l’attitudine a offrire la propria attenzione per un’altra persona, mettendo da parte le preoccupazioni e i pensieri personali. La qualità della relazione si basa sull’ascolto non valutativo e si concentra sulla comprensione dei sentimenti e bisogni fondamentali dell’altro.

Nelle scienze umane, l’empatia designa un atteggiamento verso gli altri caratterizzato da uno sforzo di comprensione intellettuale dell’altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale. Fondamentali, in questo contesto, sia gli studi pionieristici di Darwin sulle emozioni e sulla comunicazione mimica delle emozioni, sia gli studi recenti sui neuroni specchio scoperti da Giacomo Rizzolatti, che confermano che l’empatia non nasce da uno sforzo intellettuale, è bensì parte del corredo genetico della specie.


“Cellule neuronali del cervello, che dirigono nel proprio corpo un accadimento, per esempio un’azione o un emozione, ma che diventano attivi anche se lo stesso accadimento viene osservato presso un’altra persona, si chiamano neuroni specchio. La loro risonanza avviene in modo spontaneo, involontario e senza riflettere. Neuroni specchio usano l’inventario neurobiologico dell’osservatore, per farlo sentire, in una sorta di simulazione interna, cosa succede nell’altro che lui osserva. (…)

La genetica offre al neonato un kit di neuroni specchio che li permettono di entrare già qualche giorno dopo la nascita in azioni specchio con le sue persone di riferimento. Se però questo capitale iniziale di neuroni specchio si sviluppa in modo adeguato dipende dal suo utilizzo: vale, come per tutti le sinapsi: use it or lose it! (o li usi o li perdi!). I sistemi neuronali che non vengono utilizzati si perdono! Azioni specchio non si sviluppano da sole: hanno bisogno di un partner.(…)

La capacità di provare empatia dipende molto dal fatto se i sistemi specchio, che permettono empatia, siano stati messi a funzionare e allenati a sufficienza attraverso esperienze interpersonali . Un bambino al quale manca l’esperienza che altri, soprattutto la persona di riferimento, reagiscono alle sue emozioni, può difficilmente sviluppare una risonanza emotiva.(…)

Ricerche dimostrano che paura, tensione e stress riducono il tasso di segnali dei neuroni specchio. Appena si sente pressione o paura, tutto quello che dipende dai neuroni specchio si inceppa: la capacità di mettersi nei panni di qualcuno, comprendere gli altri e percepire le finezze. Già qui si accenna al fatto che paura e pressione fanno diminuire un’altra capacità che sfrutta il lavoro dei neuroni specchio: La capacità di apprendere. Stress e paura sono perciò controproducenti in tutti gli ambiti dove sono richiesti processi di apprendimento.”

Da: Joachim Bauer, Warum ich fuehle was du fuehlst (Perché sento cosa senti tu), Heyne, Muenchen 2006 (prof Universitario, Medico, Neurobiologo e Psicoteurapeuta) Rielaborazione di Lioba Lankes

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2 Empatia – ricerca azione 2009/2010 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3331 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3331#respond Wed, 14 Dec 2011 15:40:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3331 Ricerca-azione “Come promuovere empatia nei ragazzi?” IC Gandhi a.s. 2009/2010 Diario di bordo (Modello 1 allegato) Diari di bordo – Empatia 2009/2010 IC GANDHI (visibili alcuni esempi con accesso per    »

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Ricerca-azione “Come promuovere empatia nei ragazzi?” IC Gandhi a.s. 2009/2010

Diario di bordo (Modello 1 allegato)

Diari di bordo – Empatia 2009/2010 IC GANDHI (visibili alcuni esempi con accesso per utenti registrati)

pdf PRESENTAZIONE

 

 

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