Rassegna stampa – Istituto Comprensivo "Gandhi" https://www.icsgandhifirenze.edu.it Mon, 14 Nov 2022 11:34:27 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.7.8 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/wp-content/uploads/2020/02/cropped-logo_icsgandhi_512x512-32x32.jpg Rassegna stampa – Istituto Comprensivo "Gandhi" https://www.icsgandhifirenze.edu.it 32 32 #Ioleggoperchè – dal TGR Toscana del 11 novembre 2022 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=13274 Mon, 14 Nov 2022 11:34:25 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=13274 https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2022/11/tos-libri-promozione-scuole-librerie-f79aaf29-1605-461a-b4a3-fe503557bc54.html?wt_mc=2.www.mail.tgrtoscana_ContentItem-f79aaf29-1605-461a-b4a3-fe503557bc54.&wt

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Girotondo contro i vandalismi a scuola https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=12074 Thu, 10 Feb 2022 17:40:56 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=12074 https://www.rainews.it/tgr/toscana/video/2022/02/tos-firenze-girotondo-vandalismi-scuola-f8311556-701d-4408-a2fd-dd647746181d.html Allegati Corrieredellasera 10-02-2022 (1) (520 kB) Lanazione 10-02-2022 (1) (646 kB) Larepubblica_10-02-2022 (1) (155 kB)

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Da Firenze una finestra musicale sulla Lituania https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4132 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4132#respond Sat, 18 Feb 2017 17:39:00 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4132 da: http://www.osservatorelibero.it/2017/02/18/firenze-finestra-musicale-sulla-lituania-video-foto/ FIRENZE – Una finestra musicale sulla Lituania aperta da giovanissimi orchestrali che frequentano la scuola media e quindi «spalancata» da tre artisti lituani. È la carta vincente del concerto    »

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FIRENZE – Una finestra musicale sulla Lituania aperta da giovanissimi orchestrali che frequentano la scuola media e quindi «spalancata» da tre artisti lituani. È la carta vincente del concerto che si è tenuto venerdì 17 febbraio a Firenze presso l’Auditorium del Cto dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi. Un luogo da oltre 600 posti, istituzionalmente dedicato ai convegni medico scientifici. Per una volta è stato prestato anche alle attività culturali e alla buona musica. Bisognerebbe che non restasse un caso isolato, ma che quell’Auditorium potesse ospitare più spesso iniziative di questo genere a vantaggio di tutta la città.

«Un momento di vicinanza alla comunità lituana che vive e lavora in Toscana» ha sottolineato il console onorario della Repubblica di Lituania Enrico Palasciano. L’occasione è stato il tour italiano dei musicisti Dalia Dėdinskaitė (violino), Gleb Pyšniak (violoncello) e Robertas Lozinskis. Quest’ultimo ha sostituito al pianoforte Gintaras Januševičius, previsto dal programma ma colpito da una improvvisa indisposizione.

PROTAGONISTI

Protagonisti della prima parte del concerto sono stati una sessantina di allievi della seconda e terza classe della Scuola Secondaria di 1° grado (quanto era meglio continuare a chiamarla scuola media) «Paolo Uccello», che fa parte dell’Istituto Comprensivo Gandhi di Firenze. Tutti giovanissimi studenti che hanno scelto l’indirizzo musicale e trascorrono molte ore della loro settimana di studio (in base ai corsi scelti) tra violino, violoncello, flauto traverso, chitarra classica e pianoforte.

Sotto la guida delle professoresse Federica Baronti e Carlotta Meldolesi, i giovani artisti della «Paolo Uccello» (tutti tra i 12 e i 13 anni) si sono esibiti nell’esecuzione degli inni nazionali italiano e lituano. Sono seguiti quattro brani, due di tradizione lituana, seguiti da «Rabbia e tarantella» di Ennio Morricone e «Nel blu dipinto di blu» di Domenico Modugno. Sono due dei i pezzi forti del repertorio dell’orchestra, che si esibisce con successo da tempo in numerose occasioni a Firenze e partecipa con costante successo a concorsi musicali.

Dopo la loro esibizione gli alunni della Paolo Uccello si sono trasformati da concertisti a spettatori per applaudire gli artisti lituani. Le loro esibizioni per violino, violoncello e pianoforte sono tratte dal loro ultimo Cd «Window to Lituania», finestra sulla Lituania, dove sono raccolti significativi esempi della storia della musica del paese baltico. La tappa a Firenze del loro tour italiano ha fatto seguito a un concerto tenuto a Milano. Prossimo appuntamento a Roma sabato 18 febbraio.

QUADRANGOLARE DI CALCIO

L’iniziativa musicale fiorentina è stata anche un’occasione per vendere i biglietti per la quadrangolare di calcio tra la squadra Top 11 (composta da dipendenti dell’Aou Careggi) e la nazionale attori, la nazionale cantanti e una squadra composta dai Calcianti del Calcio Storico Fiorentino. Appuntamento domenica 9 aprile 2017 alle 18 presso lo Stadio Ridolfi al Campo di Marte a Firenze. Il ricavato è destinato per beneficenza alla Fondazione Careggi. Informazioni e prevendita sul sito www.indietronessuno.it

 

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“MUSICA ANTICA ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO GANDHI” in collaborazione con l’Accademia di Musica Antica Gherardeschi di Pistoia (2) https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4118 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4118#respond Tue, 10 Jan 2017 21:09:27 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4118 Articolo da “La Nazione” del 28 dicembre 2016     L’Istituto Comprensivo Gandhi sarà tra i protagonisti nel ricco cartellone offerto dall’Accademia di Musica Antica Gherardeschi a Pistoia che per    »

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Articolo da “La Nazione” del 28 dicembre 2016

 

 

L’Istituto Comprensivo Gandhi sarà tra i protagonisti nel ricco cartellone offerto dall’Accademia di Musica Antica Gherardeschi a Pistoia che per il 2017 sarà Capitale Italiana della Cultura. 

Tre dei nostri allievi provenienti dalle classi di Flauto traverso, violoncello e pianoforte cureranno l’esecuzione di una delle sonate che per molti anni sono state attribuite ad Antonio Vivaldi ma che in realtà erano state opera del suo revisore Nicholas Chedeville. I nostri ragazzi realizzeranno la “Sonata 3° in sol maggiore” per flauto e Basso Continuo. Questo ambizioso progetto impegnerà gli esecutori per diversi mesi visto che l’esecuzione finale è prevista nel mese di ottobre proprio nella città di Pistoia.

 

Prof.ssa Federica Baronti 

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A Brozzi il presepe è col Dragone https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4105 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4105#respond Sat, 24 Dec 2016 23:35:36 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4105 Tante matite «natalizie» sono attaccate alla sagoma dell’albero che si trova sul cancello della scuola Duca D’Aosta. Decorate, infiocchettate, colorate dai bambini, «tutte diverse ma che insieme stanno benissimo», come    »

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Tante matite «natalizie» sono attaccate alla sagoma dell’albero che si trova sul cancello della scuola Duca D’Aosta. Decorate, infiocchettate, colorate dai bambini, «tutte diverse ma che insieme stanno benissimo», come spiega l’insegnante Savina Patruno e come si insegna nelle classi multiculturali dell’istituto di piazza primo Maggio a Brozzi dove il 35 per cento dei bambini ha un cognome straniero.
Ad addobbare l’albero con le matite ma anche a decorare tutti i corridoi della scuola è una commissione di genitori: «Ci piace coinvolgere le famiglie, soprattutto per le iniziative che hanno una visibilità per il territorio, come il nostro albero-bacheca, e i genitori rispondono volentieri all’appello e sono venuti a decorare gli spazi comuni nel pomeriggio. Il tema dell’albero ritorna in ogni angolo dell’istituto, da quello fatto con i rotoli di cartone a quello decorato con i tovaglioli rossi. Al primo piano della Duca D’Aosta si trova invece una famigliola di pupazzi di neve fatti con i bicchieri di plastica e poi stelle di Natale con gli origami sulle finestre e sulle porte e messaggi di buon Natale che attraversano i larghi e luminosi corridoi della scuola. E il presepe? «Non lo abbiamo fatto, quest’anno il tema degli spazi comuni è l’albero. Non ci sono divieti e imposizioni, la scelta è delle insegnanti, nelle aule la natività è rappresentata. Per noi è importante che in tutte le classi si parli della cultura legata al Natale, fondamentale riflettere sul messaggio di pace, raccontare la storia di Gesù», spiega ancora la coordinatrice della Duca D’Aosta mentre spiega il metodo delle «finestre interculturali» che sono uno dei fondamentali strumenti della didattica. La porta della terza A è aperta e colpisce l’attenzione il grande camino costruito in classe. Con la legna vera e le lucine gialle che simulano il fuoco e il calore.
Appese al camino ci sono le calze con i nomi dei bambini della classe, accanto l’abete con il puntale e sopra eccolo il presepe, insieme al calendario dell’avvento e al calendario cinese del 2017. «Il camino è un bel pretesto per avere un luogo dove ritrovarsi e condividere storie, un simbolo di calore e dello stare insieme», dice l’insegnante della terza A, Cecilia Mattesini. Su un banco ci sono i regalini da portare a casa, porta fotografie fatte con le cannucce con un primo piano di ogni bambino, hanno in testa un cappello di Babbo Natale escluso il loro compagno che per tradizione familiare il Natale non lo festeggia: «Ma non si tratta delle famiglie di origine cinese, spesso le seconde e terze generazioni hanno ormai fatto proprie le tradizioni del Natale».

Dal Corriere di Firenze del 24 dicembre 2016

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FIRENZE, 100 GIOVANISSIMI MUSICISTI IN CONCERTO ALLA SCUOLA PAOLO UCCELLO https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4103 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4103#respond Sat, 24 Dec 2016 17:39:11 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4103 da: http://www.osservatorelibero.it/2016/12/23/firenze-100-giovanissimi-musicisti-concerto-alla-scuola-paolo-uccello-video/ FIRENZE – Natale 2016 in musica per un centinaio di giovanissimi alunni della Scuola Paolo Uccello di Firenze. Un successo l’atteso concerto che si è svolto giovedì 22 dicembre,    »

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da: http://www.osservatorelibero.it/2016/12/23/firenze-100-giovanissimi-musicisti-concerto-alla-scuola-paolo-uccello-video/

FIRENZE – Natale 2016 in musica per un centinaio di giovanissimi alunni della Scuola Paolo Uccello di Firenze. Un successo l’atteso concerto che si è svolto giovedì 22 dicembre, all’interno dell’Istituto Comprensorio Gandhi a Peretola. Tanti i genitori presenti ma anche nonni e amici sono venuti ad ascoltare quello che tutti sapevano essere molto di più di saggio dei loro piccoli grandi artisti. La musica non solo come materia d’insegnamento ma anche come passione per ragazzi dagli 11 ai 14 anni. Qualcosa che li coinvolge e li unisce, in un ambiente scolastico frequentato quasi al 50% da alunni di diverse origini etniche ma perfettamente integrati tra loro. E che aiuta molto anche chi ha bisogno di un particolare sostegno, morale e fisico.

Non mancano anche casi di «ex alunni» che, folgorati dalla passione per la musica imparata nel triennio della media (nome tanto più facile dell’attuale «secondaria di 1° grado»), tornano in queste occasioni a suonare e cantare insieme ai loro più giovani amici. Come l’applauditissima voce di Greta, una ragazza di 14 anni che ora frequenta il liceo linguistico.

Come il caso di Credo, un simpatico ragazzone anche lui quattordicenne, originario del Benin e con un perfetto accento fiorentino. Suona il flauto traverso e studia al Liceo Classico Dante a indirizzo musicale. «Il suono esprime sentimento» sintetizza efficacemente alla domanda sul perché della sua passione musicale.

Un concerto dove i minuti sono filati via velocemente. Una prima parte ha visto impegnati una trentina di giovanissimi musicisti delle prime classi. Dopo è stato il turno dell’ «orchestra maggiore», una sessantina di alunni delle classi seconda e terza. Tutti alle prese con strumenti impegnativi come violino, violoncello, flauto traverso, chitarra classica, pianoforte. A dirigere le singole esibizioni le professoresse Federica Baronti, Carlotta Meldolesi, Brunella Perri, Barbara Petrelli, Serena Rinaldi. Particolarmente applaudita l’esecuzione di «Nel blu dipinto di blu» di Modugno, con la voce di Greta e il coro della scuola diretto dalla professoressa di musica Lucia Olmi.

La dirigente scolastica (quanto era più facile chiamarla «preside») Silvia Di Rocco è tra le più soddisfatte. Di concerti e saggi dei «suoi» ragazzi ne visti ormai tanti, ma ogni volta sono un’emozione e un coinvolgimento nuovi. E non solo quando i giovani musicisti della Paolo Uccello si esibiscono anche fuori della loro scuola «dove sempre si guadagnano un premio o un riconoscimento». Una tradizione che si consolida anno dopo anno, anche grazie agli aiuti ricevuti per acquistare qualche strumento musicale da dare in prestito a chi, tra i giovani talenti, vuole studiare e perfezionarsi sempre di più anche a casa senza avere la possibilità di comprarselo. La solidarietà passa anche attraverso le note del pentagramma.

 

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Tre quarti https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4051 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4051#respond Tue, 12 Jul 2016 11:56:30 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=4051 Dal Blog della prof.ssa Antonella Landi riportiamo questo importante e interessante articolo Anelia Cassai e Giovanni Sallustio Pubblicato il 7 luglio 2016 da antonella landi prendo appunti Cari genitori dei    »

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Dal Blog della prof.ssa Antonella Landi riportiamo questo importante e interessante articolo

Anelia Cassai e Giovanni Sallustio

Pubblicato il 7 luglio 2016 da antonella landi

prendo appunti

Cari genitori dei futuri primini della scuola media Paolo Uccello. Che cosa vi sconvolge tanto, della prospettiva che i vostri figli si ritrovino in classe tre compagni stranieri su quattro? Intanto non si chiamano stranieri: si chiamano “non italofoni”. Poi ci sta anche che italofoni lo siano eccome. Ci sta che lo siano di più (e meglio) dei vostri figli nati e vissuti sempre qui. Magari sono nati qui anche loro, magari alle elementari hanno studiato e imparato bene la nostra lingua. Lo sapete che i rumeni, gli albanesi, i polacchi e i moldavi sono ferratissimi in grammatica? E sapete che un peruviano “entiende” perfettamente quando “habla” un italiano? Sì, un cinese combatte con la “erre” e con un impianto logico del tutto differente, ma se dice di farcela ce la fa, perché pochi popoli hanno quella costanza militaresca e quel senso radicato della disciplina. Davvero mi sfuggono i motivi del vostro sdegno e della vostra preoccupazione. Mi dicono che avete aperto una pagina Facebook apposita in cui sfogare perplessità e ira (“Si arriva addirittura a classi con 15 stranieri e 4 italiani. Questa secondo voi è integrazione o, come diciamo noi, sostituzione?”). Questa, secondo me, è miopia. Lasciate che vi racconti qualcosa di molto personale.

Sei anni fa fui trasferita in una scuola in cui il 75% dell’utenza era non italofono. Il primo giorno entrai in una classe prima di 33 cinesi (c’era anche tale Miao, nome che ritrovo nella lista della Paolo Uccello). Ero convinta che non sarei arrivata a giugno. Non solo vi arrivai: sono voluta rimanere cinque anni, in quella scuola. Perché in nessun’altra prima avevo avuto così forte l’impressione di fare e di imparare qualcosa di importante. Fu un quinquennio faticosissimo: di quei 33 cinesi, solo 10 parlavano fiorentino. Li trasformai nei miei aiutanti e furono grandiosi. E fu un quinquennio straordinario: insieme agli studenti italiani, ho imparato mille cose sui Paesi da cui provenivano quelli che voi liquidate con il nome di “stranieri”. Ho assistito alla nascita di rapporti solidi tra tutti quei ragazzi, molto più attenti a cogliere le qualità umane dei coetanei che non la loro provenienza geografica. Mi sono goduta lo scambio culturale quotidiano che avveniva tra quei banchi. Mi sono rilassata, perché in quella scuola non c’era bullismo. E mi sono accorta che dietro ogni “straniero” c’è una storia inimmaginabile, talora tragica, ma quasi sempre poetica. Perché la poesia, a volerla cercare, si trova dappertutto. Anche (anzi soprattutto) in una classe in cui, su venti alunni, quindici arrivano da molto lontano.
Potreste mandare i vostri figli in una scuola privata del centro. Avrebbero tutto un altro destino (non necessariamente migliore). Ma perderebbero la grandissima occasione di praticare in prima persona l’integrazione, uno dei pochi settori in cui la scuola arriva prima della società. 

 

Di seguito i links con i contenuti ai quali la lettera fa riferimento.

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/16_luglio_07/firenze-protesta-genitori-troppi-stranieri-classi-e0ecd070-4415-11e6-a70b-c1a8f57ebdbd.shtml

 http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/16_luglio_09/firenze-quanti-stranieri-aule-f16e07b6-45aa-11e6-9c7d-5c4ec5b1f94a.shtml

dal corriere fiorentino del 16 luglio 2016 riportiamo due testimonianze:

 

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https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?feed=rss2&p=4051 0
Riflessioni sulla scomparsa di Valeria negli attentati di Parigi https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3962 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3962#respond Mon, 01 Feb 2016 22:19:09 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3962 Per ricordare gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, pubblichiamo L’Amaca del 24/11/2015 scritta da Michele Serra.  I responsabili del sito    

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Per ricordare gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, pubblichiamo L’Amaca del 24/11/2015 scritta da Michele Serra.

 I responsabili del sito

 

 

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Nella scuola Gandhi dove festeggiano Natale, Capodanno cinese e Ramadan https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3911 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3911#respond Mon, 28 Dec 2015 13:30:46 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3911 Viaggio nell’istituto alla periferia del capoluogo toscano che ha il 49% di iscritti «non italiani» ed è diventato negli anni un modello di integrazione. «La nostra ricetta? Valorizzare la ricchezza    »

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Viaggio nell’istituto alla periferia del capoluogo toscano che ha il 49% di iscritti «non italiani» ed è diventato negli anni un modello di integrazione. «La nostra ricetta? Valorizzare la ricchezza delle culture di cui ciascun alunno è portatore»

di Sara Piccolo

Mentre le famiglie italiane, la politica e i media sembrano preoccupati a comprendere cosa vuol dire avere bambini e ragazzi immigrati nelle nostre scuole, all’Istituto Gandhi di Firenze si sperimenta da anni l’educazione inclusiva in classi con il 49% di alunni «non italiani». Siamo alle Piagge, la zona nord-ovest della città con maggior tasso d’immigrazione, dove la presenza della comunità cinese è fortissima e per chi entra la prima volta nelle classi del Gandhi l’impatto è fortissimo: un vero spaccato delle etnie del mondo (cinesi il 25%, est europei, asiatici, rom…).

 

Fare insieme

 «Nella nostra scuola è scontato il termine “inclusione”», così esordisce la dirigente Silvia Di Rocco che insieme a Carlo Testi (ex dirigente in pensione, ma che continua a collaborare con la sua scuola come facilitatore-esperto) raccontano la quotidianità dell’Istituto, fatta dell’esperienza dei bambini della scuola primaria e dei ragazzi della secondaria di primo grado, che da più di 15 anni vivono in classi multiculturali. La dirigente mette subito in chiaro che la volontà di tutti è che sia la scuola del quartiere, vissuta da anni come centro di ricerca educativa, il luogo dove ognuno può trovate ciò che è utile. Il percorso pedagogico è basato sul principio del «fare insieme», che prevede una didattica attenta a sviluppare le potenzialità di ogni alunno, un approccio sperimentale in continua evoluzione. Molti genitori italiani sono convinti che la presenza di alunni «non italiani» possa nuocere all’apprendimento dei propri figli. Eppure l’esperienza quindicennale dell’istituto Gandhi smentisce le preoccupazioni.

 

Finestre interculturali

 Come si fa a gestire classi apparentemente così complesse? «Non è magia – rispondono alternandosi la dirigente Di Rocco e il professor Testi -, abbiamo dei punti fermi su cui ruota la didattica, una sorta di bussola per navigare sicuri nel ricco e variegato mare delle culture extraeuropee. La crescita in un contesto interculturale è per la comunità scolastica sempre e solo un’opportunità, anzi è considerata un diritto di tutti, e non uno sforzo per venire incontro alle esigenze di alcuni. La logica di base è essere cittadini del mondo e di conseguenza tutte le occasioni sono buone per creare scambi di esperienze. Le “finestre interculturali”su ogni disciplina ci permettono di aprire varchi di conoscenza sul mondo. Inoltre, il plurilinguismo è fortemente incoraggiato come punto di forza e di ricchezza a disposizione di tutti, incentivando i ragazzi e le famiglie ad insegnare la propria lingua madre secondo il principio: “io insegno tu insegni”, partendo dalla convinzione di “fare insieme” e che “si può imparare da tutti”. Con l’obiettivo chiaro di far emergere la positività di ciascun alunno/a e di valorizzare la propria cultura d’origine».

 

Life skills (competenze di vita) e diari di bordo

 Il focus è posto anche sugli insegnanti che sono preparati a utilizzare sempre e quotidianamente le «life skills» (competenze di vita), per stimolare i ragazzi ad un’interazione dinamica e creativa. Le «life skills» sono il perno su cui ruota la didattica della scuola, sono vissute come un diritto di tutti. L’idea è nata 15 anni fa quando ancora non era così diffusa la presenza di alunni «non italiani». I docenti sono chiamati a documentare la loro attività tramite i «diari di bordo». L’innovazione didattica e la ricerca connotano l’approccio della scuola che stimola i docenti a una costante auto riflessione e un continuo confronto con i colleghi più esperti, con lo scopo di affinare le proprie capacità d’insegnare. Il collegio docenti ogni anno predispone un piano specifico per i nuovi docenti a cui vengono offerte alcune ore di formazione per potersi integrare al meglio in un ambiente scolastico innovativo e per comprendere bene le linee d’indirizzo generali.

 

Natale, Capodanno cinese e Ramadan

 L’Istituto Gandhi è stata la prima scuola italiana, fra le primarie e le secondarie di primo grado, ad avviare scambi internazionali con la Cina e altri Paesi, che continuano ad essere parte integrante della formazione didattica e che aiutano i ragazzi a promuovere spontaneamente l’inclusione. L’educazione inclusiva è un costante processo di miglioramento della scuola, volto a sfruttare le risorse esistenti, specialmente le risorse umane, per sostenere la partecipazione all’istruzione di tutti gli studenti all’interno di una comunità. Non si basa sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento del valore delle differenze, considerate una risorsa per l’educazione. Il Natale, il Capodanno cinese e il Ramadan si condividono come tradizioni culturali e non come culto. I rapporti con le famiglie sono improntati sulla fiducia e la collaborazione, e anche quest’anno fra i rappresentanti ci sono genitori cinesi (aiutati dalla presenta di un mediatore culturale). Un’ultima considerazione prima di salutare i dirigenti e alcuni insegnanti: nella scuola si respira fiducia, motivazione e positività, gli ingredienti più importanti per l’apprendimento e l’inclusione interculturale.

 

21 dicembre 2015

http://www.corriere.it/scuola/medie/15_dicembre_21/scuola-istituto-gandhi-firenze-multiculturale-studenti-stranieri-non-italiani-97e9e530-a7ca-11e5-927a-42330030613b.shtml

 

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La mia scuola è un piccolo mondo. Forse il mondo di domani sarà come la mia scuola https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3915 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3915#respond Mon, 28 Dec 2015 13:27:48 +0000 https://www.icsgandhifirenze.edu.it/?p=3915 di Patrizia Salvadori  Con queste parole Marco descrive la sua scuola. Una scuola che vive l’intercultura non solo come valore, ma come un modo per attuare un cambiamento profondo del modo    »

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di Patrizia Salvadori 
Con queste parole Marco descrive la sua scuola. Una scuola che vive l’intercultura non solo come valore, ma come un modo per attuare un cambiamento profondo del modo stesso di pensare la scuola.

Certo, prof., che a scuola nostra è tutto un via vai!”, dice Sabina, mentre si prepara a intervistare i docenti delle scuole francesi, inglesi, belghe e maltesi ospiti presso il nostro Istituto per il Meeting del Progetto Comenius “Move your Buddy”. In loro onore, le scuole del nostro Istituto sono state decorate con disegni e bandiere, pensieri sull’Europa e sulla pace: “La pace ha l’odore dei biscotti della nonna”; “Gli stati d’Europa sono come fratelli: litigano ma si vogliono bene lo stesso”. Durante l’anno scolastico, gli alunni hanno conosciuto i loro coetanei europei tramite skype, hanno cantato insieme nella giornata europea, si sono scambiati cartoline di auguri per Natale e organizzato giochi olimpici.
Le due settimane precedenti all’arrivo della delegazione europea, c’è stata l’accoglienza di dodici alunni e sei professori di Hangzhou, della Wenlan Middle School. Pertanto, accanto alle bandiere dei paesi europei, ci sono messaggi di benvenuto in cinese, un drago rosso fiammante, gli auguri di buon anno e tantissimi disegni. In uno di essi, Alice ha raffigurato il campanile di Giotto e la Oriental Pearl Tower di Shanghai unite da un arcobaleno. Lei li conosce entrambi: è nata qui, ma i suoi nonni vivono in Cina: quell’arcobaleno unisce anche i suoi luoghi del cuore. 

La presenza della delegazione cinese non è un evento sporadico: ogni anno, in collaborazione con il Cospe e la Scuola cinese di Firenze, si realizza uno scambio tra gli studenti dell’Istituto e gli alunni di scuole cinesi, prevalentemente di Wenzhou e Hangzhou. In entrambi i casi gli studenti sono ospitati dalle famiglie, vivono in case lontane e tanto diverse dalle loro. È un’esperienza unica, certo non facile, che li porta a orientarsi fuori dal proprio ambiente, mettendo in gioco risorse cognitive e relazionali. “Questo viaggio mi ha fatto crescere e ho imparato a fidarmi degli altri, a distaccarmi dalla nostalgia e ad assaggiare le cose”, scrive Tommaso; “ho imparato a essere più responsabile e indipendente e ho scoperto che sono più forte di quanto credessi”, aggiunge Elisa. 

Non occorre, però, compiere viaggi così lunghi per imparare dallo sguardo degli altri, poiché il mondo, ormai, è nelle nostre scuole.
La presenza di alunni stranieri tra gli iscritti è uno degli indicatori positivi utilizzati per la valutazione di Università e Centri di Ricerca, nelle classifiche internazionali. È considerata un indicatore di prestigio e qualità dell’Istituto. Si può dire la stessa cosa delle scuole primarie e secondarie del nostro paese?

Il crescente numero di alunni di origine non italiana è visto, ancora oggi, molto più come un problema che come un’opportunità. Indubbiamente, gli sconsiderati tagli alle risorse destinate alla scuola pubblica degli ultimi anni hanno aumentato le difficoltà, sottraendo risorse preziose per ogni attività, comprese quelle dedicate a una didattica inclusiva. Questo approccio, però, rischia di sottolineare soltanto gli elementi problematici, invece di cogliere gli aspetti più ricchi di potenzialità e di crescita per tutti.
Gli insegnanti, a fronte di questi cambiamenti, rischiano di sentirsi soli, se la scuola non si attrezza adeguatamente, anche perché le consuete strategie per affrontare tali mutamenti non sono sempre utili. Spesso non si tratta, infatti, di rinforzare le consuete modalità di operare, ma di attuare cambiamenti più profondi, di natura sistemica della scuola nel suo complesso, del modo stesso di pensare la scuola.

L’Istituto Comprensivo Gandhi è situato alla periferia nord di Firenze, dove è molto forte la presenza di famiglie immigrate. Oltre il 45% degli alunni è di origine non italiana, la maggior parte è di origine cinese. L’Istituto ha compiuto precise scelte pedagogiche e didattiche, basate su un’idea di scuola aperta al mondo, nella quale ogni diversità è un valore. Una scuola che è un centro di ricerca educativa, dove si sperimentano ogni giorno le buone pratiche teorizzate da decenni.

Il modello è basato su uno sfondo integratore costituito dalle “Life skills” indicate dall’Oms, sviluppate attraverso le discipline, cioè quelle abilità e competenze che consentono di agire da soggetto consapevole, critico e responsabile. 
Gli assi portanti di questo modello sono costituiti dal curricolo verticale, attraverso lo sviluppo del lessico settoriale e dell’intercultura, il vero filo rosso che è sotteso a ogni attività didattica, a partire dalle finestre interculturali che vengono aperte per ogni disciplina. In un contesto didattico come quello dell’Istituto, la pluralità di lingue e culture è un dato di fatto, ma avere reso l’intercultura parte integrante delle attività didattiche ne ha disvelato le potenzialità di crescita per tutti.
È all’interno di questo sistema, infatti, che si inseriscono e trovano un senso profondo i contatti con le scuole di altri paesi del mondo, attraverso gli scambi con le scuole cinesi, la partecipazione ai Progetti di partenariato Comenius e le attività di e-Twinning. I viaggi, le lezioni di lingua cinese, le videoconferenze sono volti a favorire la curiosità e la conoscenza di altre culture, la scoperta della varietà delle lingue e la valorizzazione del plurilinguismo. Ognuna di queste attività ha, inoltre, una ricaduta positiva nella vita scolastica, perché vengono poste al centro le emozioni dei ragazzi, in continuo scambio di esperienze con coetanei che provengono o vivono in altri paesi. 
Infine, il confronto e lo spiazzamento permettono di guardare la nostra cultura da altri punti di vista, fornendo spunti di discussione nuovi o punti di contatto sorprendenti, aiutandoci così a sviluppare uno sguardo diverso su noi stessi e sul mondo.

Attraverso gli scambi, la piccola scuola della periferia fiorentina è entrata in contatto con il mondo, diventando un laboratorio del futuro. Poiché, come dice Marco: “La mia scuola è come un piccolo mondo. Forse il mondo di domani sarà come la mia scuola”.

http://www.educationduepuntozero.it/racconti-ed-esperienze/salvadori_263-40151783984.shtml

L'articolo La mia scuola è un piccolo mondo. Forse il mondo di domani sarà come la mia scuola proviene da Istituto Comprensivo "Gandhi".

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