Ultima modifica: 24 Dicembre 2016

A Brozzi il presepe è col Dragone

Tante matite «natalizie» sono attaccate alla sagoma dell’albero che si trova sul cancello della scuola Duca D’Aosta. Decorate, infiocchettate, colorate dai bambini, «tutte diverse ma che insieme stanno benissimo», come spiega l’insegnante Savina Patruno e come si insegna nelle classi multiculturali dell’istituto di piazza primo Maggio a Brozzi dove il 35 per cento dei bambini ha un cognome straniero.
Ad addobbare l’albero con le matite ma anche a decorare tutti i corridoi della scuola è una commissione di genitori: «Ci piace coinvolgere le famiglie, soprattutto per le iniziative che hanno una visibilità per il territorio, come il nostro albero-bacheca, e i genitori rispondono volentieri all’appello e sono venuti a decorare gli spazi comuni nel pomeriggio. Il tema dell’albero ritorna in ogni angolo dell’istituto, da quello fatto con i rotoli di cartone a quello decorato con i tovaglioli rossi. Al primo piano della Duca D’Aosta si trova invece una famigliola di pupazzi di neve fatti con i bicchieri di plastica e poi stelle di Natale con gli origami sulle finestre e sulle porte e messaggi di buon Natale che attraversano i larghi e luminosi corridoi della scuola. E il presepe? «Non lo abbiamo fatto, quest’anno il tema degli spazi comuni è l’albero. Non ci sono divieti e imposizioni, la scelta è delle insegnanti, nelle aule la natività è rappresentata. Per noi è importante che in tutte le classi si parli della cultura legata al Natale, fondamentale riflettere sul messaggio di pace, raccontare la storia di Gesù», spiega ancora la coordinatrice della Duca D’Aosta mentre spiega il metodo delle «finestre interculturali» che sono uno dei fondamentali strumenti della didattica. La porta della terza A è aperta e colpisce l’attenzione il grande camino costruito in classe. Con la legna vera e le lucine gialle che simulano il fuoco e il calore.
Appese al camino ci sono le calze con i nomi dei bambini della classe, accanto l’abete con il puntale e sopra eccolo il presepe, insieme al calendario dell’avvento e al calendario cinese del 2017. «Il camino è un bel pretesto per avere un luogo dove ritrovarsi e condividere storie, un simbolo di calore e dello stare insieme», dice l’insegnante della terza A, Cecilia Mattesini. Su un banco ci sono i regalini da portare a casa, porta fotografie fatte con le cannucce con un primo piano di ogni bambino, hanno in testa un cappello di Babbo Natale escluso il loro compagno che per tradizione familiare il Natale non lo festeggia: «Ma non si tratta delle famiglie di origine cinese, spesso le seconde e terze generazioni hanno ormai fatto proprie le tradizioni del Natale».

Dal Corriere di Firenze del 24 dicembre 2016

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