Ultima modifica: 5 Dicembre 2011

Abilità per la vita

L’OMS pubblica nel 1993 il Documento “life skills education in schools” che contiene l’elenco delle abilità personali e relazionali utili per gestire positivamente i rapporti tra il singolo e gli altri soggetti. Si tratta di “competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le varie situazioni; di rapportarsi con autostima a se stessi, con fiducia agli altri e alla più ampia comunità (dalla famiglia, alla scuola, al gruppo degli amici e conoscenti, alla società di appartenenza, ecc). La mancanza di tali skills socio-emotive può causare in particolare nei ragazzi e nei giovani, l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta a stress”.

L’Istituto Comprensivo Gandhi in azione!

 

Il contesto pone in maniera evidente come uno dei punti centrali di attenzione lo sviluppo di coesione nella comunità scolastica da condividere con i genitori, con gli enti preposti e con le realtà associative nelle loro varie articolazioni. Sviluppare la coesione sociale con un approccio inclusivo non costituisce una scelta che, una volta fatta, diventa conseguentemente azione quotidiana condivisa. Occorre tenere presenti tre livelli da mantenere integrati tra loro: a) il livello dell’approccio riflessivo/esplorativo, b) quello del senso generale da dare a tutte azioni, c) quello della realizzazione e del monitoraggio delle decisioni prese di volta in volta e da condividere perché considerate più adatte a costruire coesione e inclusione sociale. Le decisioni prese come condivise sono volte ad assicurare a tutti gli alunni alcune garanzie di trattamento ritenute un diritto essenziale che potrebbe, in alcuni casi contingenti, venire a mancare o essere troppo limitato a causa di soggettività dei docenti, nuovi arrivi, variabilità delle situazioni.
La riflessione critica è/dovrebbe essere parte costante della professionalità docente, questa non può essere lasciata al caso e deve comunque vedere momenti collettivi. La scuola che si pone degli obiettivi sicuramente generali, ma in buona parte anche definiti dal contesto, deve configurarsi, nelle forme e nei modi possibili, come sede di ricerca educativa. L’Istituto sviluppa da tempo forme diverse di riflessione (individuale non strutturata, a piccolo gruppo, di tutto il Collegio spesso sotto forma di ricerca azione).
I filoni di riflessione critica sviluppati per gradi nel tempo sono: le abilità per la vita, il curricolo verticale delle discipline (in particolare sul versante del lessico settoriale), le finestre interculturali.
Qualsiasi tipo di ricerca ha in sé una tendenza a svilupparsi in maniera centrifuga e a disperdersi in mille rivoli. Ciò va evitato in quanto porta a una potenziale frammentazione non più leggibile e riconoscibile dalla comunità. Occorre quindi dare senso alle varie azione della scuola definendo uno sfondo integratore condiviso che permetta di leggere le singole azioni e di indirizzarle in maniera unitaria. Le abilità per la vita definite dall’OMS sono state scelte, fra altre opzioni possibili, come un adeguato sfondo integratore in quanto non alternative all’insegnamento disciplinare, ma integrabili con questo. Esse sono l’insieme di abilità personali e relazionali che servono per governare i rapporti con il resto del mondo e per affrontare positivamente la vita quotidiana, “competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità”, abilità e competenze “che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. La mancanza di tali skills socio-emotive può causare, in particolare nei giovani, l’instaurarsi di comportamenti negativi e a rischio in risposta agli stress”. Tali abilità non sono mai completamente possedute da tutti: per esempio, se cambiano le situazioni nel contesto e le fonti di stress aumentano, possono manifestarsi comunque in qualcuno difficoltà nell’uso di abilità che apparivano già sufficientemente dimostrate. Per ciascuna di queste abilità occorre creare condizioni adatte al fine di farle praticare e progredire, pur se in misura diversa, fra tutte le componenti scolastiche (dirigente, personale, alunni/studenti, genitori).
La riflessione e la ricerca sulle abilità per la vita sono una costante ormai da tempo nell’Istituto, ma non in un continuum indistinto. Le abilità per la vita e altri aspetti importanti del contesto ad esse collegati quali l’insegnamento dell’italiano come L2, la mediazione linguistico culturale e l’intercultura sono all’interno delle linee di sviluppo che triennalmente vengono ridefinite sulla base dell’esperienza precedente e delle problematiche anche organizzative che il contesto pone in evidenza. All’interno delle linee di sviluppo triennali, annualmente, il Collegio dei docenti e il personale ATA dell’Istituto definiscono le azioni specifiche (non più di due o tre) curricolari e organizzative che ciascuno si impegna a concretizzare in modo da assicurare a tutti gli alunni una base comune di opportunità educative nell’approccio inclusivo e nel curricolo.

Dirigente Scolastico
Carlo Testi

 

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