Ultima modifica: 30 Novembre 2014

L’AMACA del 30/11/2014 (Michele Serra).

DITEMI se c’è qualcosa di più vigliacco che colpire una comunità colpendo i suoi bambini e i suoi minori. Ostacolare la scolarizzazione dei nomadi (italiani e stranieri) come ha fatto CasaPound a Roma, significa recidere la sola vera speranza di integrazione e/o di cambiamento per quei bambini, quegli adolescenti che la nascita consegna (incolpevolmente) alla povertà, alla questua, all’emarginazione, all’espediente, al furto. Voler cacciare dalle scuole i Rom è come rovesciare il vassoio della mensa agli affamati, come scoperchiare il tetto del dormitorio agli assiderati. Un atto ripugnante. Colpisce, anzi ferisce constatare che ragazzi — quelli del Blocco studentesco — odiano ragazzi, studenti discriminano studenti.

È vero che la prima giovinezza sa essere un’età feroce, ma è anche l’epoca in cui dentro le persone si spalanca una finestra sulla vita, sugli altri, sulla possibilità propria e altrui di cambiare. Che la grettezza e la paura degli adulti trovino ragazzi disposti a incarnarla, scandendo slogan da borghesucci spaventati, è veramente triste. Basterebbe che il peggiore dei fascistelli guardasse negli occhi il peggiore degli zingarelli per riconoscersi, nel tumulto sociale, vittime e fratelli.

Da La Repubblica del 30/11/2014.

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